giovedì 29 luglio 2021

Adesso, di Mariangela Gualtieri





 Adesso è forse il tempo della cura.

Dell’aver cura di noi, di dire

noi. Un molto largo pronome

in cui tenere insieme i vivi,

tutti: quelli che hanno occhi, quelli

che hanno ali, quelli con le radici

e con le foglie, quelli dentro i mari,

e poi tutta l’acqua, averla cara, e l’aria

e più di tutto lei, la feconda,

la misteriosa terra. È lì che finiremo.

Ci impasteremo insieme a tutti quelli

che sono stati prima. Terra saremo.

Guarda lì dove dialoga col cielo

con che sapienza e cura cresce un bosco.

Si può pensare che forse c’è mancanza

di cura lì dove viene esclusa

l’energia femminile dell’umano.

Per quella energia sacrificata,

nella donna e nell’uomo, il mondo

forse s’è sgraziato, l’animale

che siamo s’è tolto un bene grande.

Chi siamo noi? Apriamo gli occhi.

Ogni millimetro di cosmo pare

centro del cosmo, tanto è ben fatto

tanto è prodigioso.


Chi siamo noi, ti chiedo, umane e

umani? Perché pensiamo d’essere

meglio di tutti gli altri? Senza api

o lombrichi la vita non si tiene

ma senza noi, adesso lo sappiamo,

tutto procede. Pensa la primavera scorsa,

son bastati tre mesi – il cielo, gli animali

nelle nostre città, la luce, tutto pareva

ridere di noi. Come liberato

dall’animale strano che siamo, arrivato

da poco, feroce come nessuno.

Teniamo prigionieri milioni e milioni

di viventi e li maltrattiamo.

Poi ce li mangiamo, poveri malati

che a volte non sanno stare in piedi

tanto li abbiamo tirati su deformi –

per un di più di petto, per più latte.

Chi siamo noi ti chiedo ancora.

Intelligenze, sì, pensiero, quelli con le

parole. Ma non vedi come non promettiamo

durata? Come da soli ci spingiamo fuori

dalla vita. Come logoriamo lo splendore

di questo tiepido luogo, infettando

tutto e intanto confliggiamo fra di noi.

Consideriamo il dolore degli altri

e delle altre specie.

E la disarmonia che quasi ovunque portiamo.

Forse imparare dall’humus l’umiltà. Non è

un inchino. È sentirsi terra sulla nobile terra

impastati di lei. Di lei devoti ardenti innamorati.


Dovremmo innamorarci, credo. Sì.

Di ciò che è vivo intorno. E in primo luogo

vederlo. Non esser concentrati

solo su noi. Il meglio nostro di specie

sta davanti, non nel passato. L’età

dell’oro è un ricordo che viene

dal futuro. Diventeremo cosa? È una

grande avventura, di spirito, di carne,

di pensiero, un’ascesa ci aspetta.

Eravamo pelo musi e code.

Diventeremo cosa?

Diremo io o noi? E quanto grande il noi

quanto popolato? Che delicata mano

ci vuole ora, e che passo leggero, e mente

acuta, pensiero spalancato al bene. Studiamo.

Impariamo dal fiore, dall’albero piantato,

da chi vola. Hanno una grazia che noi

dimentichiamo. Cura d’ogni cosa,

non solo dell’umano. Tutto ci tiene in vita.

Tutto fa di noi quello che siamo.


(Mariangela Gualtieri – “Adesso”)



domenica 11 luglio 2021

Regole per non ammalarsi, di Wislawa Szimborska

Rᴇɢᴏʟᴇ ᴘʀᴇᴠᴇɴᴛɪᴠᴇ ᴘᴇʀ ɴᴏɴ ᴀᴍᴍᴀʟᴀʀsɪ 


Mantenere le distanze 

dai pensieri tossici

dal senso di colpa 

e dalla vergogna.

Non mescolare i tuoi sogni

con chi non ne ha mai realizzato 

uno suo.

Igienizzare gli angoli del cuore

da chi hai lasciato andare.

Coprirsi gli occhi

davanti all’ipocrisia

e procedere.

Coprirsi la bocca 

davanti alle provocazioni

e procedere.

Coprirsi le orecchie

davanti alle critiche sterili

e procedere.

Far entrare aria 

e spalancare le vedute strette.

Scegliere 5 persone 

migliori di te in fatti e parole

e offrirgli un posto

a tavola e nel tuo cuore.

Evitare in ogni modo il contatto 

con i qualunquisti,

i perbenisti, 

i pressapochisti,

con quelli in cerca di una scusa,

con gli adagiati 

sul divano del lamento.

Farsi contagiare

solo dagli inquieti, dai poeti, 

dagli acrobati del possibile,

dagli smaniosi,

da chi non vede l’ora.

Se non ne conosci nessuno,

cercali.

Di gente che vuole vivere 

è pieno il mondo.


Manuela Toto


Dante Gabriele Rossetti, Salutation,
Toledo, Ohio



martedì 8 giugno 2021

#solobellenotizie 1

 Il grifone è tornato in Bulgaria. L'opera di reintroduzione è andata a buon fine.

https://www.focus.it/ambiente/animali/in-bulgaria-il-grifone-eurasiatico-e-tornato-a-volare


lunedì 1 febbraio 2021

La nostalgia del mare, poesia anglosassone

Desiderio e mistero


 I pensieri mi opprimono il cuore,

mi spingono ad esplorare le profondità,

il gioco delle onde aspre di sale,

e il desiderio sempre mi urge alla partenza...

ma non sa l'uomo felice e prospero

quali sofferenze atroci dovranno sopportare

gli uomini che si spingono più avanti

sulle vie del mistero...


Poesia anglosassone del V secolo dC








mercoledì 5 agosto 2020

#diariodelgiorno 38 Di tutto restano tre cose, di Fernando Pessoa

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezzache saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.

Fernando Pessoa



martedì 4 agosto 2020

#diariodelgiorno 37 Forget me not, di Ann Plato

Forget Me Not
When in the morning’s misty hour,
When the sun beams gently o’er each flower;
When thou dost cease to smile benign,
And think each heart responds with thine,
When seeking rest among divine,
                                    Forget me not.
When the last rays of twilight fall,
And thou art pacing yonder hall;
When mists are gathering on the hill,
Nor sound is heard save mountain rill,
When all around bids peace be still,
                                    Forget me not.
When the first star with brilliance bright,
Gleams lonely o’er the arch of night;
When the bright moon dispels the gloom,
And various are the stars that bloom,
And brighten as the sun at noon,
                                    Forget me not.
When solemn sighs the hollow wind,
And deepen’d thought enraps the mind;
If e’er thou doest in mournful tone,
E’er sigh because thou feel alone,
Or wrapt in melancholy prone,
                                    Forget me not. 
When bird does wait thy absence long,
Nor tend unto its morning song;
While thou art searching stoic page,
Or listening to an ancient sage,
Whose spirit curbs a mournful rage,
                                    Forget me not.
Then when in silence thou doest walk,
Nor being round with whom to talk;
When thou art on the mighty deep,
And do in quiet action sleep;
If we no more on earth do meet,
                                    Forget me not.
When brightness round thee long shall bloom,
And knelt remembering those in gloom;
And when in deep oblivion's shade,
This breathless, mouldering form is laid,
And thy terrestrial body staid,
                                     Forget me not.
“Should sorrow cloud thy coming years,
And bathe thy happiness in tears,
Remember, though we’re doom’d to part,
There lives one fond and faithful heart,
                        That will forget thee not.”

Ann Plato
1841

domenica 2 agosto 2020

#diariodelgiorno 36 Amore, di Alda Merini

L’amore è sofferenza,
pianto, gioia, sorriso.

L’amore è felicità,
tristezza e tormento.

Non si ama con il cuore,
si ama con l’anima
che si impregna di storia.

Non si ama se non si soffre
e non si ama
se non si ha paura di perdere.

Ma quando ami vivi,
forse male, forse bene, ma vivi.

Allora muori
quando smetti di amare,
scompari quando non sei più amato.

Se l’amore ti ferisce,
cura le tue cicatrici
e credici, sei vivo…
Perchè vivi per chi ami
e per chi ti ama.
Alda Merini


mercoledì 29 luglio 2020

#diariodelgiorno 35 Restare in silenzio, di Pablo Neruda

Restare in silenzio

Ora conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra
non parliamo in nessuna lingua;
fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.
Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un'improvvisa stravaganza.
Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l’uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.
Coloro che preparano nuove guerre,
guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare coi loro fratelli
nell’ombra, senza far nulla.
Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
È della vita che si tratta…
Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.
Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via.
Pablo Neruda


lunedì 20 luglio 2020

#diariodelgiorno 34 Voce di silenzio sottile, di Martin Buber

Elia
il profeta che udì la “voce di un silenzio sottile”

Volevi piombare dall'alto come vento impetuoso
e mostrarti potente come lo è la tempesta,
volevi soffiare l'esistenza negli esistenti
e benedire anime umane, tenendo in mano il flagello,
volevi ammonire cuori stremati nel tuo vorticare rovente
e incitare quelli impietriti a prendere fuoco.
Tu mi hai cercato nei tuoi sentieri impetuosi
ma non mi hai trovato.

Volevi salire fino al cielo come lingua di fiamma
e far piazza pulita di tutti
di quanti non sapevano resistere al tuo furore,
forte come il sole, volevi aggredire mondi
con quell'improvvisa energia
capace di accendere il tuo giovane nulla.
Tu mi hai cercato nei tuoi abissi di fiamma
ma non mi hai trovato.

Poi il mio messaggero raggiunse il tuo orecchio
e lo mise a contatto del mio cuore pacato:
allora imparasti a sentire come seme dopo seme
inizia ad agitarsi,
e ogni sorta di tremolio - la crescita delle cose! -
ti avvolse come ridda di cerchi,
il sangue che sbatteva sul sangue,
e il silenzio
fu la parola che ti vinse,
quel silenzio eterno, pieno, dolce e materno.
Allora ti sporgesti su te stesso
e mi trovasti nel tuo cuore.

Martin Buber, Poesie


Adesso, di Mariangela Gualtieri

 Adesso è forse il tempo della cura. Dell’aver cura di noi, di dire noi. Un molto largo pronome in cui tenere insieme i vivi, tutti: quelli ...