mercoledì 5 agosto 2020

#diariodelgiorno 38 Di tutto restano tre cose, di Fernando Pessoa

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezzache saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.

Fernando Pessoa



martedì 4 agosto 2020

#diariodelgiorno 37 Forget me not, di Ann Plato

Forget Me Not
When in the morning’s misty hour,
When the sun beams gently o’er each flower;
When thou dost cease to smile benign,
And think each heart responds with thine,
When seeking rest among divine,
                                    Forget me not.
When the last rays of twilight fall,
And thou art pacing yonder hall;
When mists are gathering on the hill,
Nor sound is heard save mountain rill,
When all around bids peace be still,
                                    Forget me not.
When the first star with brilliance bright,
Gleams lonely o’er the arch of night;
When the bright moon dispels the gloom,
And various are the stars that bloom,
And brighten as the sun at noon,
                                    Forget me not.
When solemn sighs the hollow wind,
And deepen’d thought enraps the mind;
If e’er thou doest in mournful tone,
E’er sigh because thou feel alone,
Or wrapt in melancholy prone,
                                    Forget me not. 
When bird does wait thy absence long,
Nor tend unto its morning song;
While thou art searching stoic page,
Or listening to an ancient sage,
Whose spirit curbs a mournful rage,
                                    Forget me not.
Then when in silence thou doest walk,
Nor being round with whom to talk;
When thou art on the mighty deep,
And do in quiet action sleep;
If we no more on earth do meet,
                                    Forget me not.
When brightness round thee long shall bloom,
And knelt remembering those in gloom;
And when in deep oblivion's shade,
This breathless, mouldering form is laid,
And thy terrestrial body staid,
                                     Forget me not.
“Should sorrow cloud thy coming years,
And bathe thy happiness in tears,
Remember, though we’re doom’d to part,
There lives one fond and faithful heart,
                        That will forget thee not.”

Ann Plato
1841

domenica 2 agosto 2020

#diariodelgiorno 36 Amore, di Alda Merini

L’amore è sofferenza,
pianto, gioia, sorriso.

L’amore è felicità,
tristezza e tormento.

Non si ama con il cuore,
si ama con l’anima
che si impregna di storia.

Non si ama se non si soffre
e non si ama
se non si ha paura di perdere.

Ma quando ami vivi,
forse male, forse bene, ma vivi.

Allora muori
quando smetti di amare,
scompari quando non sei più amato.

Se l’amore ti ferisce,
cura le tue cicatrici
e credici, sei vivo…
Perchè vivi per chi ami
e per chi ti ama.
Alda Merini


mercoledì 29 luglio 2020

#diariodelgiorno 35 Restare in silenzio, di Pablo Neruda

Restare in silenzio

Ora conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra
non parliamo in nessuna lingua;
fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.
Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un'improvvisa stravaganza.
Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l’uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.
Coloro che preparano nuove guerre,
guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare coi loro fratelli
nell’ombra, senza far nulla.
Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
È della vita che si tratta…
Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.
Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via.
Pablo Neruda


lunedì 20 luglio 2020

#diariodelgiorno 34 Voce di silenzio sottile, di Martin Buber

Elia
il profeta che udì la “voce di un silenzio sottile”

Volevi piombare dall'alto come vento impetuoso
e mostrarti potente come lo è la tempesta,
volevi soffiare l'esistenza negli esistenti
e benedire anime umane, tenendo in mano il flagello,
volevi ammonire cuori stremati nel tuo vorticare rovente
e incitare quelli impietriti a prendere fuoco.
Tu mi hai cercato nei tuoi sentieri impetuosi
ma non mi hai trovato.

Volevi salire fino al cielo come lingua di fiamma
e far piazza pulita di tutti
di quanti non sapevano resistere al tuo furore,
forte come il sole, volevi aggredire mondi
con quell'improvvisa energia
capace di accendere il tuo giovane nulla.
Tu mi hai cercato nei tuoi abissi di fiamma
ma non mi hai trovato.

Poi il mio messaggero raggiunse il tuo orecchio
e lo mise a contatto del mio cuore pacato:
allora imparasti a sentire come seme dopo seme
inizia ad agitarsi,
e ogni sorta di tremolio - la crescita delle cose! -
ti avvolse come ridda di cerchi,
il sangue che sbatteva sul sangue,
e il silenzio
fu la parola che ti vinse,
quel silenzio eterno, pieno, dolce e materno.
Allora ti sporgesti su te stesso
e mi trovasti nel tuo cuore.

Martin Buber, Poesie


lunedì 13 luglio 2020

#diariodelgiorno 33 La tua mano, di Julio Cortazar



Guarda, non chiedo molto,
solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.
Io ho bisogno di questa porta che aprivi
perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto
di zucchero verde, di tonda allegria.
Non mi presti la mano questa notte
di fine d’anno, di civette rauche?
Tu per ragioni tecniche non puoi. Allora
io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito,
e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo così la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.
Julio Cortázar



domenica 12 luglio 2020

#diariodelgiorno 32 Lascia andare, di Claudia Ferrer Lillo

Se non porta anche allegria nella tua vita, lascia andare.
Se non illumina il tuo mondo o ti sostiene nel ricostruirlo, lascia andare.
Se rimane ma non cresce, lascia andare.
Se ti dona sicurezza ma ti evita lo sforzo di guardarti, lascia andare.
Se non riconosce i tuoi talenti, lascia andare.
Se parla ma non fa, lascia andare.
Se impone il suo IO, lascia andare.
Se sono più le cose che vi separano che quelle che vi uniscono, lascia andare.
Se semplicemente non aggiunge niente alla tua vita, lascia andare.
Lascia andare.
Il rilascio sarà meno doloroso di rimanere aggrappati a ciò che non è.

Claudia Ferrer Lillo


sabato 11 luglio 2020

#diariodelgiorno 31 E se non ti basta, di Stefano Benni


In questo periodo trovo tante poesie d'amore, sui social e in blog, e forse è perché ora abbiamo più desiderio d'amore, ci siamo resi conto di ciò che importa più di tutto e dell'unico sentimento che può riempire e dar senso alla vita, al di là delle mille attività con cui tendiamo a riempire le nostre giornate e che ci anestetizzano e drogano a tal punto che non sappiamo più riconoscere e carpire l'essenziale. Perciò, troviamo qualcuno cui voler bene e che ci contraccambi, qualcuno che si prenda cura di noi, ci tratti con tenerezza e riguardo, qualcuno con cui ridere e da cui essere stimolati e cui possiamo aprire i nostri segreti. 

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l’universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
Stefano Benni

mercoledì 8 luglio 2020

#diariodelgiorno 29 Mi dichiaro colpevole, di Araceli Mariel Arreche

Mi dichiaro colpevole di fidarmi dell’altro
di sognare a voce alta
di cercare la poesia.
Mi dichiaro colpevole
di dire quello che sento
di scommettere sul sentire
di credere nel detto.
Mi dichiaro colpevole
di sentire che è possibile
piangere un’assenza
un incontro.
Mi dichiaro colpevole
di vivere un altro tempo
di fidarmi di un gesto
di insistere per la verità
Mi dichiaro colpevole
Si.
Mi dichiaro colpevole.
Non me ne pento
Araceli Mariel Arreche


lunedì 6 luglio 2020

#diariodelgiorno 27 Heart to heart, di Rita Dove

Heart to Heart

It’s neither red
nor sweet.
It doesn’t melt
or turn over,
break or harden,
so it can’t feel
pain,
yearning,
regret.
It doesn’t have 
a tip to spin on,
it isn’t even
shapely—
just a thick clutch
of muscle,
lopsided,
mute. Still,
I feel it inside
its cage sounding
a dull tattoo:
I want, I want—
but I can’t open it:
there’s no key.
I can’t wear it
on my sleeve,
or tell you from
the bottom of it
how I feel. Here,
it’s all yours, now—
but you’ll have
to take me,
too.

Rita Dove

domenica 5 luglio 2020

#diariodelgiorno 26 Tenerezza

La tenerezza è la materia di cui è intessuta la vita.



Essere teneri è essere potenti.
Rupi Kaur
Nessun incanto è pari alla tenerezza del cuore.
Jane Austen
Ma lascia almeno
ch’io lastrichi con un’ultima tenerezza
il tuo passo che s’allontana.
Vladimir Majakovskij
Le tre colonne in un rapporto sono l’amore, la sessualità e la tenerezza.
Silvano Agosti

“La tenerezza sta nella cucitura di anima e corpo. La tenerezza ferma il tempo, nasce da piccoli gesti, piccole attenzioni.”
Don Luigi Verdi


“La tenerezza è il mio sguardo stupito su ciò che mi dai,
 è il tuo sguardo ammirato su ciò che ti offro.
La tenerezza è anche la musica di una presenza
con il calore e le varie tonalità della propria voce.
La tenerezza è una parola o un silenzio che diviene offerta.
La tenerezza è un ascolto, un sorriso e talvolta un riso
 che spunta molto tempo dopo il ricordo.
La tenerezza non si manifesta molto a parole.
Essa si esprime soprattutto con i molteplici linguaggi del copro.
Si, la tenerezza può essere respiro. Osare respirare vicino all’altro, è già riceverlo.
La tenerezza è l’ascolto della differenza.”
Jaques Salomè



“Non abbiate paura della bontà e neanche della tenerezza.”
Papa Francesco



Son fatta di
sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti
Son fatta di
pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi
Sento la mancanza di
luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato
Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante
Già
ho avuto notti insonni
ho perso persone molto care
ho fatto cose non promesse
Molte volte
ho desistito senza tentare
ho pensato a volte di fuggire, per non affrontare
ho sorriso per trattenere il pianto
Sono dispiaciuta
per le cose non cambiate
le amicizie non coltivate
chi ho giudicato
ciò che ho detto
Ho nostalgia
delle persone che ho conosciuto
dei ricordi che ho dimenticato
ed altri che temo di dimenticare,
degli amici che ho perso
Ma continuo a vivere
e imparare.
Martha Medeiros

sabato 4 luglio 2020

#diariodelgiorno 25 Alda Merini

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.
Alda Merini




venerdì 3 luglio 2020

#diariodelgiorno 24 Io ringraziare desidero, di Mariangela Gualtieri





È un tempo di poesie, forse derivante dal ritorno in sé stessi cui la quarantena ha portato, forse dai nuovi, inaspettati doni che in questi giorni ricevo.




Oggi ho trovato Mariangela Gualtieri, che già conoscevo, ma che finora non mi aveva mai coinvolto così profondamente come in questa poesia, che sembra riecheggiare i segreti movimenti del cuore e le onde del pensiero, così semplicemente.


I video presentano versioni leggermente diverse della poesia, e non è forse anche questo un dono, che ad esempio in una di esse ci sia Hopkins?



Io ringraziare desidero (YouTube)


Io ringraziare desidero (Facebook watch)

Io ringraziare desidero (YouTube)




MARIANGELA GUALTIERI, 
Ringraziare desidero

In quest’ora della sera
da questo punto del mondo.
Ringraziare desidero il divino
per la diversità delle creature
che compongono questo singolare universo,
per la ragione,
che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto
e l’uccello leggero che vola oltre, più in alto, più su.
Ringraziare desidero per l’amore,
che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede.
Ringraziare desidero
per l’arte dell’amicizia,
per l’ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in noi,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo
per il prisma di cristallo e il peso di ottone,
per le strisce della tigre,
per l’odore medicinale degli eucaliptus,
e la speranza, la fiducia, la lavanda.
Ringraziare desidero
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica il passato,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l’illusione di un inizio,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
per lo splendore del fuoco
che nessun umano può guardare senza uno stupore antico
e per il mare che è il più dolce fra tutti gli dei.
Ringraziare desidero perché
sono tornate le lucciole,
le nuvole disegnano,
le albe spargono brillanti nei prati,
e per noi
per quando siamo ardenti e leggeri
per quando siamo allegri e grati.
Io ringraziare desidero per la bellezza delle parole, natura astratta di dio
per la lettura e la scrittura, che ci fanno sfiorare noi stessi e gli altri
per la quiete della casa,
per i bambini che sono nostre divinità domestiche
per l’anima, perché consola il mio girovagare errante,
per il respiro che è un bene immenso,
per il fatto di avere una sorella.
Io ringraziare desidero
per tutti quelli che sono piccoli liberi e limpidi
per le facce del mondo che sono varie
per quando la notte si dorme abbracciati
per quando siamo attenti e innamorati,
fragili e confusi,
cercatori indecisi.
Ringrazio dunque
per i nostri maestri immensi
per tutti i baci d’amore,
e per l’amore che ci rende impavidi.
Per i nostri morti
che fanno della morte un luogo abitato,
e per i nostri vivi, che rendono la vita uno specchio fatato.
Per i figli,
col futuro negli occhi,
perchè su questa terra esiste la musica,
per la mano destra e la mano sinistra, e il loro intimo accordo
per i gatti per i cani esseri fraterni carichi di mistero,
per il silenzio che è la lezione più grande
per il sole, nostro antenato.
Ringraziare desidero
per Whitman, Presti e Francesco d’Assisi,
che scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini.
Ringraziare desidero
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per la gran potenza d’antico amor
per amor che muove il sole e l’altre stelle
e muove tutto, in noi….
Da Mariangela Gualtieri, 
Le giovani parole 
Einaudi 2015








mercoledì 1 luglio 2020

#diariodelgiorno 23 Erri De Luca

Fai come il lanciatore di coltelli,
che tira intorno al corpo.
Scrivi di amore
senza nominarlo,
la precisione sta
nell’evitare.
Distràiti
dal vocabolo solenne,
già abbuffato,
punta al bordo, costeggia,
il lanciatore di coltelli
tocca da lontano,
l’errore è
di raggiungere il bersaglio,
la grazia è
di
mancarlo.
Erri De Luca


domenica 28 giugno 2020

#diariodelgiorno 21 Chissà dove portano le finestre che si aprono sul nulla




Chissà dove portano le finestre che si aprono sul nulla,
se dietro ci sia un paesaggio di benedizione, anche se intorno pare solo rovina e distruzione e dimenticanza ciò che contorna;
aperta finestra
chissà se come ogni porta è apertura anch'essa consenta voli di rondini, fughe improvvise, salti di giovani, planare di gufi e civette e
passaggio di lucenti, luminose lucciole
che ti ricordano di non pesare i doni
e se hai chiesto qualcosa
sapevi
che il senso della risposta ti è sempre
imponderabile

M

giovedì 25 giugno 2020

#diariodelgiorno 18 Il passo della vita

Che passo ha la nostra vita?

Le parole di Francesco (santo) :
Lascia un pezzettino di orto senza farci nulla, così che anche Dio possa fare qualcosa accanto a te.

Le parole di Francesco (papa) :

E anche la vita nostra può essere così, quando le mie fondamenta non sono forti. Viene la tempesta – e tutti noi abbiamo tempeste nella vita, tutti, dal Papa all’ultimo, tutti – e non siamo capaci di resistere. E tanti dicono: “No, io cambierò vita” e pensano che cambiare vita sia truccarsi. Cambiare vita è andare a cambiare i fondamenti della vita, cioè mettere la roccia che è Gesù. 
(S. Marta, 5 dicembre 2019)

Wolfgang Fassner di Romena
(sui Sette passi)



I miei passi, Fiorella Mannoia

mercoledì 24 giugno 2020

#diariodelgiorno 17 Ulisse

C'è a Forlì una bella  mostra su Ulisse.
Ora, non è che io sia mai stata una sua grande fan. Avrebbe potuto spicciarsi un po' di più a tornare a casa, e poi quel codazzo di donne sedotte e abbandonate...Insomma, non è mai stato il mio topos d'uomo da ammirare e magari amare.
Però poi c'è stato Dante, e visto attraverso gli occhi di Dante già assumeva un'aura più intrigante.
Poi c'è stato Alekos, con una nuova Itaca.
Poi c'è stata la vita, e anche io non sono tornata subito dove dovevo, tante volte. Anche io tante volte ho voluto sentire, provare, vedere a tutti i costi.
Ci si avvicina anche ai lontani.

**

La mostra è bella, andatela a visitare!



**


Ulisse in Dante, Saba, Kavafis da L'ottavo




Quando sbarcasti a Itaca
che tristezza avrai provato, Ulisse!
Altra vita avevi dinanzi
perché arrivare tanto presto?

Senza più scopo restavi
da grande diventavi piccolo
"Se Itaca fosse più lontana"
credo che tu mormorassi
e una nuova Itaca non volesti cercare
per paura di giungere
anche là troppo presto

Dovevi cercare all'inizio
un'Itaca tutta diversa
un'Itaca bella e lontana
che a raggiungerla
non ci prova un uomo soltanto

Questa non era la tua
perché tu solo la desideravi
Se fu vista da tanti così bella
il merito è d'Omero


Alekos Panagulis

martedì 23 giugno 2020

#diariodelgiorno 16 Strategie per contrastare l'odio, di Beniamino Sidoti




Il discorso d'odio è forte, coinvolgente, pervasivo, strutturato, organizzato e sembra spesso vincente. Ma ci sono strategie per batterlo, per spezzarlo, o anche solo per farlo tacere e riuscire a respirare un po'.

Di queste strategie parlano bene alcune pagine, come Strategie per contrastare l'odio, presente su Facebook, da cui il creatore ha tratto un libro con lo stesso titolo.




Riporto qui il link al colloquio con Beniamino Sidoti, creatore di Strategie, svoltosi pochi giorni fa al Festival Mare di libri di Rimini (evento numero 12 nella pagina di Mare di libri con la biografia di Sidoti) e un arrangiamento particolare di Toxicity, che in altro contesto mostra una delle strategie più intelligenti tra quelle proposte: cambiare radicalmente la modalità del dialogo, o meglio il suo passo, spezzando i circoli viziosi che non consentono immedesimazione, rallentando e consentendo una disintossicazione.

Beniamino Sidoti a Mare di Libri

System of a down - Toxicity - Medieval Style

Alcune citazioni dall'intervento di Beniamino Sidoti, annotate velocemente e per questo senza virgolette: le trovate intere, complete e corrette nel suo discorso, dove potete assaporare il senso profondo di ciò che sta facendo.

Quando si subisce un attacco, si può reagire non prendendosela.
L'arma più efficace è la gentilezza.
Ci sono anche altre emozioni: empatia, solidarietà, divertimento, gioia, speranza.
Pensiamo a Bebe Vio: hanno provato ad attaccarla con discorsi d'odio, ma l'odio le scivola addosso.
Stiamo difendendo il nostro luogo se manteniamo pulito lo spazio di parola, se attuiamo una discussione in cui si esce in maniera sana.
Se un messaggio altrui ci offende, ci butta fuori, abbiamo il dovere di reagire, e non c'è solo il silenzio: la reazione può essere in tanti modi. Possiamo rispondere stando lì e non accettando il fatto che la comunicazione sia una battaglia; la comunicazione è un bene comune, il luogo in cui stiamo per prendere decisioni comuni. Possiamo stare non attaccando, ma dicendo no.
Coltivare la gratitudine.
L'odio è un coagulante veloce, si consuma in fretta, c'è subito bisogno di un nuovo bersaglio.
Dipende da qual è l'unità di misura.
L'odio è esistito da sempre, ma non ci è arrivata nessuna grande opera d'odio, perché è un fuoco di paglia.
Il passo veloce può essere qualcosa che non fa bene, bisogna disintossicarsi dall'odio. Rallentare il passo consente di vedere le persone.
Le storie rallentano perché ci permettono di immedesimarci con un altro.
Uscire dal pericolo della storia unica.
Un altro antidoto è la bellezza, che è un passo di lato, ci dà uno sguardo più ampio, consente di allargare l'inquadratura e vedere lo sguardo di chi è lì.


E inoltre, per chi ha Facebook, i Giochilli di Beniamino Sidoti sono tra le cose più divertenti del mondo!
Perciò grazie per tutto, Beniamino Sidoti.

#parolamia Prendersi cura l'uno dell'altro, di Angela


Il tema principale di questa bellissima storia è l’amicizia nata tra “diversi”, ossia quella tra Arrietty, un essere minuscolo e Sho, ragazzo malato di cuore in attesa di trapianto.
Ciò che dà forza alla loro amicizia è il fatto che entrambi, anche se in modi differenti, sono degli emarginati rispetto a tutto il resto della società.
Lei e i suoi genitori vivono con gli scarti di chi abita nella casa sopra e vengono trattati come dei topi; lui, invece, è sempre solo poiché è messo sempre sotto una campana di vetro come un oggetto prezioso e delicato.
Queste anime belle, l’una con la paura di morire e l’altra con quella che la sua specie  si estingua, si prendono cura l’uno dell’altra dandosi per quanto possibile una mano e diventando un’anima unica, capace di superare tutti gli ostacoli.

Sho ad Arrietty insegnerà a fidarsi, a non avere paura degli esseri umani, le donerà “la sua altezza e la sua protezione”; la ragazzina, invece, gli darà la sua voglia di vivere, il suo coraggio di esplorare il mondo, anche quando fa paura.

Angela


11 maggio 2020


lunedì 22 giugno 2020

#diariodelgiorno 15 Ciò che perdiamo quando perdiamo

C'è stato un momento
in cui mi sono persa.
Ho perso tutto quello che avevo
attaccato alla schiena
i vecchi paradigmi
forme
maschere
vergogna
senso di colpa
costumi
e le regole.

Ho perso ore e orologio
calendario e aspettative
le speranze e le certezze.
Ho perso tutto ciò che era
tutte le inutili attese
tutto quello che avevo cercato
tutto quello per cui avevo camminato
e tutto ciò che è avevo lasciato
sul ciglio della strada.

E così, nel perdere tutto
ho anche perso la paura
la paura di infrangere le regole
e le autocritiche feroci
la paura della morte
e la paura della vita
la paura di perdersi
e la paura di perdere

E completamente nuda
priva della vecchia pelle
ho trovato un cuore
che vibra dentro ogni poro
del mio essere
un profondo tamburo
fatto di argilla
stelle e radici
il suo eco dentro di me
è la voce della Vecchia Donna

Fu allora che ricordai
battito dopo battito
che ero viva
eternamente viva
che ero libera
coraggiosamente libera.

Hermana Águila
“Perdersi per ritrovarsi”





domenica 21 giugno 2020

#diariodelgiorno 14 Valete molto più di molti passeri!



Oggi è un giorno speciale, perché il vangelo di oggi ha un brano che mi porto nel cuore.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Mt 10,29-31


Opera di Giovanni Poggeschi


Letture del 21 giugno 2020 e commento

Il commento alle letture ha alcune riflessioni interessanti, come anche trovo straordinariamente balsamico che siano riportati i santi del giorno non solo della Chiesa Cattolica, ma delle Chiese...
E così alla fine del sussidio troviamo San Serafino di Sarov: «Acquista la pace interiore e migliaia intorno a te troveranno salvezza».

Un altro commento trovato questa mattina e molto bello, anche se un po' tecnico nella prima parte, è questo.

Commento di Padre Mela da Settimana news xii-annum-dalle-terrazze

Da esso traggo queste parole.

'Geremia si sbarazza della tentazione di farsi vendetta da solo, con l’omicidio o altri mezzi. Toglie il peso dal suo cuore e lo mette nel cuore di Dio. La sua “vendetta” sarà “giusta”. YHWH saprà ristabilire la verità delle cose, non necessariamente uccidendo le persone o punendole direttamente'.

Spero che riusciamo davvero a depositare questo peso in Dio, il peso della vendetta, cui rinunciamo e che affidiamo a lui. Così siamo liberi. E questo si collega a un'altra citazione che amo molto, da Dietrich Bonhoeffer: 'Solo se l' ira e la vendetta di Dio contro i suoi nemici restano realtà valide, qualcosa del perdono e dell'amore verso i nemici può toccare il nostro cuore.' (Resistenza e resa, Lettera ad Eberhard Bethge del 5 dicembre 1943).



Adesso, di Mariangela Gualtieri

 Adesso è forse il tempo della cura. Dell’aver cura di noi, di dire noi. Un molto largo pronome in cui tenere insieme i vivi, tutti: quelli ...