Vorrei esprimere una mia personale
riflessione su questo particolare periodo.
Dal tono può sembrare che lo scriva
in modo “egocentrico”, ma in realtà non è questo il messaggio che vorrei arrivasse,
dato che (lo comprendo benissimo) sono tempi duri per tutti. Lo faccio perché
in questi mesi ho meditato su tante cose, in questo tempo su di me e sulla mia
vita, sviluppando un confronto con me stesso.
Sono un ragazzo che nella
quotidianità fa tante attività: dallo sport alla musica e ovviamente alla
scuola. Tutto d’un colpo, dal passare (tolta la notte) 2 ore in media a casa ora
ci sto 24 ore al giorno 7 giorni su 7. In questo periodo io in primis, ma tanti
di noi sono stressati e forse anche un po’ depressi dalla monotonia della
quotidianità e tirarsi su non è mai facile. Io ci provo scrivendo pensieri o
facendo varie attività domestiche (cucinare, fare pulizie…).
Mi tocca però fare
una critica agli insegnanti e alla nostra ministra dell’istruzione: si sono
preoccupati più di proseguire la didattica on-line che di pensare alla mancanza
delle relazioni sociali che vengono ad affievolirsi, in modo particolare per gli
adolescenti, che di norma passano il 70-80% della loro settimana con gli amici
e i compagni di classe. A me manca ridere e scherzare con i miei compagni di
classe, soprattutto sapere che concluderò il mio ultimo anno da casa, senza le
tradizionali usanze dei “maturandi” mi fa davvero tristezza, ma se è andata così
vuol dire che c’era una ragione.
Ma soprattutto a mio avviso nessuno si è
domandato qual è il vero dramma di questo periodo...l’amore. Adesso si prosegue con relazioni a distanza, forzatamente per tutti, ma di certo (come sta accadendo a me) questo periodo ci aiuterà a capire quello che proviamo davvero e a rafforzare la nostra coppia. Io oggi con ancora più convinzione penso che se tieni davvero ad una persona non saranno, due, tre o più mesi che ti allontaneranno da lei. Non per essere retorico, ma riesci a capire di chi hai davvero bisogno quando non l’hai più al tuo fianco o a disposizione. Questo periodo mi sta aiutando a capire chi è davvero indispensabile nella mia vita e chi no, ma soprattutto mi ha aiutato a guardarmi dentro e farmi fare un confronto tra le cose che stavano andando bene
e quelle che non andavano o che tutt’ora non vanno.
Insomma, questo periodo mi ha aiutato a guardarmi alle spalle e vedere il cammino che ho fatto fin qui, ma soprattutto mi ha fatto fare una selezione, una cernita, tra persone a cui servo per “convenienza” e quelle a cui servo davvero. Concludo dunque dicendo che forse questo periodo mi farà uscire con un po’ di pancetta in più, ma con più consapevolezza e forse con ancora più certezze di prima.
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