mercoledì 13 maggio 2020

#parolamia Ciò che porterò con me, di Maria


La mia personalità ha sempre oscillato tra una forte socievolezza e il grande desiderio di stare sola a riflettere. Trovo che la solitudine mi aiuti a riposare la mente: un bel film, un buon libro, il silenzio. 

Così all’inizio ho guardato a questa quarantena come a un’occasione per staccare dagli impegni frenetici di ogni giorno. Gioco a pallavolo da quando sono una bambina e lo sport è per me una valvola di sfogo tanto quanto un impegno costante, che, unito alla scuola, mi aveva affaticato molto. 

Il primo mese e mezzo, perciò, non è stato difficile, solo in seguito ho cominciato a sentire davvero la mancanza dei miei amici. 

Non ci sono state frasi particolari che mi siano state particolarmente d’aiuto a superare i momenti di sconforto, dovuti anche a tutte le notizie negative che sentiamo ogni giorno. A volte mi è stato utile, in realtà, spegnere il telegiornale e allontanarmi da ciò che di più brutto stava succedendo. Per questo mi è piaciuta molto la citazione di Umberto Eco in cui egli parla dell’informazione e della conoscenza: la capacità di filtraggio delle informazioni è conoscenza. L’ho trovata particolarmente adatta a quello che vivo. 



Ciò che però sicuramente porterò con me di questo periodo, oltre ai bei momenti passati con la mia famiglia, sono le chiacchierate con le mie amiche, impegnate a ripassare in gruppo argomenti di materie a volte incomprensibili a tutte, che però abbiamo affrontato insieme; ricorderò le serate spese a fare gossip inutili ma interessantissimi e, soprattutto, le chiamate infinite che hanno fatto girare un po’ più velocemente le lancette dell’orologio, perché ho capito che un messaggio non trasmette le stesse emozioni della voce delle persone a cui si vuole bene.

Maria 

5 maggio 2020


Primule selvatiche. La primula vulgaris (primula comune) è chiamata anche
con i nomi di primavera e occhio di civetta.




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