In
questo periodo di "quarantena" forzata a causa di ciò che stiamo
vivendo, ho cercato di trovare tutti gli aspetti positivi del caso.
Ad esempio, sto apprezzando molto di più il tempo che passo con la mia famiglia, con mio nonno e i miei genitori in particolar modo, perché ho capito quanto un attimo speso con loro equivalga ad una giornata fatta di sorrisi. Mio papà lavora in fabbrica, fa il meccanico industriale in un'azienda alimentare, quindi è al lavoro per 8 ore al giorno, e la preoccupazione in casa è tanta perché al lavoro sono 300 persone e si sta sempre tutti molto vicini. Però poi quando torna a casa, il rivederlo porta quella speranza che ti ricorda che non è tutto fermo, qualcosa che va nel mondo ancora c'è...quando lo rivedo dopo 8 ore di lavoro (prima magari ero molto distaccata da lui) ora gli preparo la cena, preparo dolci per tutti e vivo tutto molto più serenamente.
È una situazione difficile, perché oltre a ciò che si vive fuori è mia personale, la paura è anche in casa, perché mia mamma è in malattia da gennaio per un problema di salute, e ovviamente mi piace pensare che un giorno potrà stare meglio di così... Anche se lei non lo fa pesare, perché è sempre allegra, ride con tutti e scherza sempre... Però a volte percepisco il peso che si porta dentro.
Ho
imparato ad apprezzare tutto ciò che mi circonda, mi sono data come obiettivo
di ogni nuovo giorno quello di imparare qualcosa di nuovo, fare qualcosa in
casa, pulire, stirare, o anche provare un'emozione nuova, il senso di un
abbraccio più stretto con mio nonno o con i miei genitori.
È stato un anno difficile per me, e questa situazione in realtà mi sta aiutando a trovare la serenità, perché stavo cadendo un po' in un vortice di cui non vedevo la fine, non vedevo un'uscita, stavo iniziando ad essere insicura, ad avere paura di aprirmi con le altre persone...Stavo diventando un "riccio"...Ma ora mi sento libera, anche se chiusa in casa, perché sono felice, perché mi sveglio col sorriso ed è come se avessi trovato un punto fermo che da tempo cercavo, la famiglia, il bene che provo per loro. Troppe volte si danno per scontate le cose che ci circondano, ma non deve essere così, perché anche la più piccola cosa è preziosa.
Per quanto riguarda la situazione fuori casa, la paura è tanta, c’è il timore che possa peggiorare, e le domande sono molte. Quando si potrà uscire? Quando potremo tornare a vivere come prima?
Dentro di me spero che cambi qualcosa in tutti noi, che maturi la consapevolezza che insieme si possono fare grandi cose e che da soli, separati, con la violenza, si arriva a poco.
Spero che le persone possano imparare da questo evento a non disprezzare più gli altri, perché siamo tutti diversi, ma tutti indispensabili! Non perché qualcosa o qualcuno è diverso da noi, allora va isolato.
Credo che la figura del Papa da solo davanti a San Pietro sia stata una scena straziante, che ha fatto piangere il cuore a tante persone e che ha fatto capire ancora di più la gravità della situazione.
Spero che presto si possa tornare alla vita
normale, senza più tanti timori. Ho imparato che non devo più avere così tante
paure, perché anche se ho solo 17 anni, ne ho davvero tante dentro di me, che
sto combattendo, e alcune le ho già vinte... A 17 anni è difficile avere tante
sicurezze, ma credo di aver perso tanto tempo a nascondermi, a non vivere la
vita che vorrei vivere per paura del giudizio degli altri...Ma una volta uscita
da questa situazione credo che vivrò la mia vita al 100%.
Aurora
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