PAROLE IMPORTANTI
Sono quattro le parole che ritengo possano più di altre descrivere il modo
in cui ho vissuto il periodo del Covid19.
CASA
Questa parola più di altre descrive l’ambivalenza dei miei sentimenti in
questi mesi. La casa è stata il mio guscio, l’ambiente che mi ha protetto e nel
quale ho vissuto con la mia famiglia, i miei genitori e la mia gattina Minù.
Tra le pareti della mia casa ho fatto la vita che ci era concessa dalle norme e
sono riuscita a svolgere una serie di attività che hanno dato una parvenza di
normalità alle mie giornate, come seguire le lezioni in streaming, studiare,
fare attività sportiva come ginnastica o cyclette, suonare il pianoforte. In
casa mi sono sentita sicura nei confronti del virus, anche se mia mamma
per lavoro è uscita tutti i giorni, e sono riuscita anche a tenere abbastanza
sotto controllo le mie ansie. Però la casa è stata anche una sorta di prigione:
non poter uscire mi ha fatto sentire la mancanza di libertà e questo in certi
momenti è stato molto pesante. Spesso ho avvertito la noia e il peso
dell’abitudine, nel fare sempre le stesse cose, vedere gli stessi quadri, le
stesse mura…
SCUOLA
La scuola si è interrotta per pochi giorni. Il nostro liceo si è
organizzato quasi subito e ci ha permesso di seguire in streaming le lezioni,
così da poter continuare, seppur in forme diverse e innovative, il nostro anno
scolastico, ormai agli sgoccioli. Abbiamo seguito le lezioni, abbiamo studiato,
eseguito verifiche e risposto a interrogazioni. E’ stato importante mantenere
un contatto con la realtà. Inoltre è stata una delle poche occasioni per
mantenere le relazioni quotidiane con persone diverse dai miei genitori. Quando
torneremo sui banchi di scuola penso che vorrò ringraziare i miei prof e i miei
compagni anche di questi momenti!
POSSO?
Questa domanda è stata una sorta di tormentone, soprattutto nella fase 2
dell’emergenza Covid, iniziata il 4 maggio, e durante la quale è stata concessa
qualche apertura rispetto al lockdown. Posso andare a fare un giretto attorno a
casa? Posso andarci con uno dei miei familiari? Posso andare in garage senza
mascherina? Posso salire in auto con mio padre?
Anche adesso, che sono ormai state decretate le riaperture, questa domanda
non smette di accompagnare ogni mio comportamento prima di uscire:
posso vedere gli amici al parco? Posso invitare a casa qualcuno? Posso andare
in bicicletta a trovare un'amica? Posso andare in spiaggia e fare il bagno in
mare?
MUSICA
Oltre a suonare il pianoforte, ho ascoltato tantissima musica in queste
settimane, dei generi più disparati, dalla classica al pop, dal rock al punk,
che sono quelli che prediligo. E’ stata l’attività che mi ha mantenuta viva e
mi ha permesso anche di isolarmi, con le mie cuffiette, e restare un po’ da
sola ad ascoltarmi, pensare alle cose che mi mancavano e sognare un po’ a quello
che vorrei trovare quando torneremo alla vita normale.
Ecco un po' di esempi di musica abbinati ai miei stati d’animo.
Quando avevo bisogno di carica
SUM 41, Turning away e Still waiting
Per divertirmi
PINGUINI TATTICI NUCLEARI (il mio gruppo preferito, da ben molto prima che
si esibisse a Sanremo), Test d’ingresso di medicina
Per vivere fino in fondo la mia malinconia
MICHAEL JACKSON, You
are not alone
Per guardarmi dentro
LUDOVICO EINAUDI, Nuvole bianche
Alice C.
20 maggio 2020
Rose rosse e un giardino molto personale e caratteristico. |
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