sabato 30 maggio 2020

#parolamia Le mie parole importanti, di Alice C.


PAROLE IMPORTANTI

Sono quattro le parole che ritengo possano più di altre descrivere il modo in cui ho vissuto il periodo del Covid19.

CASA

Questa parola più di altre descrive l’ambivalenza dei miei sentimenti in questi mesi. La casa è stata il mio guscio, l’ambiente che mi ha protetto e nel quale ho vissuto con la mia famiglia, i miei genitori e la mia gattina Minù. Tra le pareti della mia casa ho fatto la vita che ci era concessa dalle norme e sono riuscita a svolgere una serie di attività che hanno dato una parvenza di normalità alle mie giornate, come seguire le lezioni in streaming, studiare, fare attività sportiva come ginnastica o cyclette, suonare il pianoforte. In casa mi sono sentita sicura nei confronti del virus, anche se mia mamma per lavoro è uscita tutti i giorni, e sono riuscita anche a tenere abbastanza sotto controllo le mie ansie. Però la casa è stata anche una sorta di prigione: non poter uscire mi ha fatto sentire la mancanza di libertà e questo in certi momenti è stato molto pesante. Spesso ho avvertito la noia e il peso dell’abitudine, nel fare sempre le stesse cose, vedere gli stessi quadri, le stesse mura…

SCUOLA

La scuola si è interrotta per pochi giorni. Il nostro liceo si è organizzato quasi subito e ci ha permesso di seguire in streaming le lezioni, così da poter continuare, seppur in forme diverse e innovative, il nostro anno scolastico, ormai agli sgoccioli. Abbiamo seguito le lezioni, abbiamo studiato, eseguito verifiche e risposto a interrogazioni. E’ stato importante mantenere un contatto con la realtà. Inoltre è stata una delle poche occasioni per mantenere le relazioni quotidiane con persone diverse dai miei genitori. Quando torneremo sui banchi di scuola penso che vorrò ringraziare i miei prof e i miei compagni anche di questi momenti!

POSSO?

Questa domanda è stata una sorta di tormentone, soprattutto nella fase 2 dell’emergenza Covid, iniziata il 4 maggio, e durante la quale è stata concessa qualche apertura rispetto al lockdown. Posso andare a fare un giretto attorno a casa? Posso andarci con uno dei miei familiari? Posso andare in garage senza mascherina? Posso salire in auto con mio padre? 
Anche adesso, che sono ormai state decretate le riaperture, questa domanda non smette di accompagnare ogni mio comportamento prima di uscire: posso vedere gli amici al parco? Posso invitare a casa qualcuno? Posso andare in bicicletta a trovare un'amica? Posso andare in spiaggia e fare il bagno in mare?

MUSICA

Oltre a suonare il pianoforte, ho ascoltato tantissima musica in queste settimane, dei generi più disparati, dalla classica al pop, dal rock al punk, che sono quelli che prediligo. E’ stata l’attività che mi ha mantenuta viva e mi ha permesso anche di isolarmi, con le mie cuffiette, e restare un po’ da sola ad ascoltarmi, pensare alle cose che mi mancavano e sognare un po’ a quello che vorrei trovare quando torneremo alla vita normale.

Ecco un po' di esempi di musica abbinati ai miei stati d’animo.

Quando avevo bisogno di carica
SUM 41, Turning away e Still waiting




Per divertirmi 
PINGUINI TATTICI NUCLEARI (il mio gruppo preferito, da ben molto prima che si esibisse a Sanremo), Test d’ingresso di medicina


Per vivere fino in fondo la mia malinconia 
MICHAEL JACKSON, You are not alone 




Per guardarmi dentro 
LUDOVICO EINAUDI, Nuvole bianche 



Alice C.

20 maggio 2020


Rose rosse e un giardino molto personale e caratteristico.


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