Fin da bambina ho iniziato a vedere i film animati
giapponesi prodotti dallo Studio Ghibli grazie ai miei genitori, grandi fan del
genere. Dei tanti capolavori creati negli anni dalla penna del regista e
sceneggiatore Hayao Miyazaki ho amato in modo particolare il film Arrietty - Il mondo segreto sotto il
pavimento, tratto da una serie di racconti per
ragazzi dell’autrice inglese Mary Norton e diretto da Hiromasa
Yonebayashi.
Ho visto per la prima volta questo lungometraggio a 12
anni insieme alla mia famiglia e mi sono innamorata subito sia della trama che
dell’animazione. La storia semplice dell’amicizia malinconica tra la
protagonista Arrietty, una Pollicina moderna, e l’umano dodicenne Sho mi
ha catturato e ancora adesso mi commuove.
La storia narra della vita di Arrietty e dei suoi
genitori, una famiglia di Prendimprestito, esserini alti appena 10 centimetri
che vivono sotto una grande casa abitata da umani da cui prendono in prestito
tutto ciò che serve per la loro sopravvivenza, ma in piccolissime quantità in
modo che nessuno se ne accorga.
L’unica legge che devono rispettare è non farsi vedere
dagli umani, ma Arrietty per caso viene vista da Sho, un ragazzino umano malato
di cuore che vive temporaneamente nella casa.
La cosa terrorizza i genitori di Arrietty, che
iniziano ad organizzare il trasloco per la paura di essere scoperti, mentre tra
i due, superata la diffidenza, si instaura in profondo legame di amicizia.
Nonostante le differenti dimensioni, Sho e Arietty condividono
un triste destino, perché il primo è malato di cuore ed è convinto di non
superare l’intervento a cui verrà sottoposto, mentre la piccola Arrietty è
condannata all’estinzione, dato che probabilmente la sua è l’unica famiglia di
Prendimprestito sopravvissuta.
L’ossessione della governante per i piccoli ometti
però mette in pericolo la famiglia di Arrietty che è costretta ad abbandonare
la casa: Arrietty e Sho quindi sono costretti a dirsi addio.
Nonostante la tristezza, entrambi riescono a guardare al
futuro con fiducia: Sho ha ritrovato la voglia di vivere e Arrietty affronta
coraggiosamente il cambiamento di vita lontano dagli umani e più vicino alla
natura.
Quest’opera esamina tematiche importanti come
l’amicizia tra diversi, la fiducia reciproca e l’approccio a uno stile di vita
più umile e meno consumistico. Vedere il mondo con gli occhi di Arrietty mette
in luce l’inutilità del superfluo e la necessità di restituire valore a ciò che
è realmente indispensabile.
Conoscendo le produzioni dello studio Ghibli non sono
stupita dalla sensibilità con cui tratta temi così attuali e importanti. Nel
film non manca nulla: ci sono i buoni sentimenti, l’avventura, il rispetto per
la natura e la protagonista è una ragazza, elemento ricorrente nelle opere di Miyazaki.
La cura dei particolari nei disegni
animati è incantevole, rimango sempre affascinata dalla semplicità dei colori e
sfumature che rendono il film un’opera d’arte. Completa il quadro una colonna
sonora poetica e delicata che fa da cornice al rapporto che si instaura tra
Arrietty e Sho.
Sara B.
31 maggio 2020
Sara B.
31 maggio 2020
Arrietty's song by Cecile Corbet
Arrietty's song japanese words, arpa solo
Ciao Sara. Che emozioni mi suscita Arrietty! Grazie per aver condiviso le tue. Concordo sulla bellezza della colonna sonora. Quel che si dice "un valore aggiunto". Un sorriso ed un saluto.
RispondiEliminaÈ così bello vedere che persone diverse amano e apprezzano le stesse cose. Mi rincuora in questo momento storico. Giro il tuo commento a Sara: ne sarà felice. 🌺💖
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