Sophie e Calcifer in una delle scene finali |
Il lungometraggio che ho scelto è Il castello errante di Howl.
Ho
visto quasi tutte le opere di Miyazaki e mi sono piaciute tutte, ma Il
castello errante di Howl è sicuramente una delle mie preferite in assoluto!
L’ho visto più volte a distanza di mesi e anni e ogni volta, crescendo, coglievo cose diverse rispetto alla volta precedente.
La storia l’ho trovata
originale, non avevo mai visto un film o letto un libro simile e per questo
motivo lo guardo sempre volentieri.
Mi ha sempre incuriosito il castello di
Howl, una struttura che da fuori sembra un grande ammasso di rottami
trasportato da gambine sottili sottili, mentre dentro ha l’aspetto di una
confortevole casa. Mi affascinano anche i paesaggi delle lande che si
intravedono nel corso della storia, intriganti, pacifici e a volte
misteriosi.
Quello a cui però sono più legata sono i personaggi. E’ davvero difficile
sceglierne uno perché hanno tutti personalità diverse o comunque dei tratti che
li rendono “speciali”: Calcifer, il cuore della casa, all’inizio un po’
scontroso, ma che piano piano si addolcisce, così come Markl, il giovane
apprendista di Howl; lo spaventapasseri (detto anche “testa di rapa”) che sin
dal primo momento aiuta Sophie, per poi continuare a proteggerla lungo tutta la
storia.
Sicuramente, però, il personaggio a cui sono più affezionata, forse
perché per certi aspetti mi assomiglia, è Sophie. Una ragazza dai modi
semplici, dolci e gentili, che è stata trasformata a causa di una maledizione in una
vecchietta e da quel momento è iniziata la sua vera vita.
La vecchiaia, che
tanto ci spaventa e mi spaventa, ha portato Sophie, senza troppo angosciarsi e chiudersi
in se stessa, a lasciare il suo paese, la sua famiglia, la sua vecchia vita, per
iniziare un viaggio anche troppo faticoso per una signora di 90 anni.
Mi ha
fatto sorridere la scena in cui Sophie, entrata nel castello di Howl, ha iniziato a
modificare “l’equilibrio” che si era creato prima del suo arrivo tra
gli abitanti della dimora. Lei, infatti, determinata e pragmatica, inizia a fare le pulizie a cui quella casa non era stata mai sottoposta. Poi fa la conoscenza di Calcifer, Markl e ovviamente Howl. Tutti si affezionano a lei e viceversa. Sophie ha tante attenzioni tenere, tipiche di una vera mamma, verso di loro e anche nei confronti della sua nemica,
la strega delle lande, e si preoccupa costantemente della loro salute e vita.
Questo sicuramente è l’aspetto del suo carattere più nobile e determinante nel
corso della storia.
Poi c’è anche Howl; conoscerlo a fondo è più difficile perché si rivela
pian piano lungo la narrazione. Lui introduce al tema della guerra, che rimane sempre come sfondo nel corso del film.
Nella casa di Howl per
accedere alla guerra si deve passare dalla porta d’ingresso che conduce a quattro posti differenti. Quindi la guerra è un mondo a sé.
Howl prima di iniziare a
combattere si trasforma e prende le sembianze di un uccello. Non solo cambia
aspetto, ma anche il modo di comportarsi: è più misterioso, scontroso e più
incline ad isolarsi. Per lui, inoltre, è sempre più difficile ritrasformarsi in
umano. Nonostante ciò, continua a lottare per porre fine a questa logorante
guerra perché finalmente ha trovato un motivo per combattere: Sophie.
Il finale poi! Ci viene mostrato il nuovo castello più accogliente e adatto
ad accogliere la nuova famiglia poco convenzionale; ci viene mostrato l'amore
inevitabile ed estremamente dolce tra Sophie e Howl, che è davvero una
ciliegina sulla torta per una inguaribile romantica come me.
Quest’opera sicuramente
non è solo una storia di fantasia, creata per intrattenere, ma trasmette valori
come l'importanza dell’amicizia e soprattutto dell’amore. Proprio grazie a
questi valori i protagonisti riescono a superare le proprie paure ed essere
felici. Ciò non è mai scontato, perché in momenti estremamente difficili come
può essere una guerra, o nel nostro caso una pandemia e più in generale
situazioni problematiche, l’amore e l’affetto delle persone care sono l’unica cosa
che può salvarci.
Flavia
3 giugno 2020
Il castello "volante" di Howl |
Ciao Flavia. Grazie per questo affettuoso e "sentito" omaggio ad una delle opere più belle che ho avuto la fortuna di incontrare. Ti confesso che anche io ho una predilezione per il Castello Errante, soprattutto per le atmosfere e gli ambienti, che tu hai ricordato. Un saluto ed un sorriso.
RispondiEliminaGrazie per il commento! Lo giro a Flavia. 😁 Ne sarà felice!😊💖
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