mercoledì 10 giugno 2020

#parolamia Superare le proprie paure ed essere felici, di Flavia

Sophie e Calcifer in una delle scene finali 



Il lungometraggio che ho scelto è Il castello errante di Howl. 
Ho visto quasi tutte le opere di Miyazaki e mi sono piaciute tutte, ma Il castello errante di Howl è sicuramente una delle mie preferite in assoluto! L’ho visto più volte a distanza di mesi e anni e ogni volta, crescendo, coglievo cose diverse rispetto alla volta precedente. 
La storia l’ho trovata originale, non avevo mai visto un film o letto un libro simile e per questo motivo lo guardo sempre volentieri. 
Mi ha sempre incuriosito il castello di Howl, una struttura che da fuori sembra un grande ammasso di rottami trasportato da gambine sottili sottili, mentre dentro ha l’aspetto di una confortevole casa. Mi affascinano anche i paesaggi delle lande che si intravedono nel corso della storia, intriganti, pacifici e a volte misteriosi. 

Quello a cui però sono più legata sono i personaggi. E’ davvero difficile sceglierne uno perché hanno tutti personalità diverse o comunque dei tratti che li rendono “speciali”: Calcifer, il cuore della casa, all’inizio un po’ scontroso, ma che piano piano si addolcisce, così come Markl, il giovane apprendista di Howl; lo spaventapasseri (detto anche “testa di rapa”) che sin dal primo momento aiuta Sophie, per poi continuare a proteggerla lungo tutta la storia.  

Sicuramente, però, il personaggio a cui sono più affezionata, forse perché per certi aspetti mi assomiglia, è Sophie. Una ragazza dai modi semplici, dolci e gentili, che è stata trasformata a causa di una maledizione in una vecchietta e da quel momento è iniziata la sua vera vita. 
La vecchiaia, che tanto ci spaventa e mi spaventa, ha portato Sophie, senza troppo angosciarsi e chiudersi in se stessa, a lasciare il suo paese, la sua famiglia, la sua vecchia vita, per iniziare un viaggio anche troppo faticoso per una signora di 90 anni. 
Mi ha fatto sorridere la scena in cui Sophie, entrata nel castello di Howl, ha iniziato a modificare “l’equilibrio” che si era creato prima del suo arrivo tra gli abitanti della dimora. Lei, infatti, determinata e pragmatica, inizia a fare le pulizie a cui quella casa non era stata mai sottoposta. Poi fa la conoscenza di Calcifer, Markl e ovviamente Howl. Tutti si affezionano a lei e viceversa. Sophie ha tante attenzioni tenere, tipiche di una vera mamma, verso di loro e anche nei confronti della sua nemica, la strega delle lande, e si preoccupa costantemente della loro salute e vita. Questo sicuramente è l’aspetto del suo carattere più nobile e determinante nel corso della storia. 

Poi c’è anche Howl; conoscerlo a fondo è più difficile perché si rivela pian piano lungo la narrazione. Lui introduce al tema della guerra, che rimane sempre come sfondo nel corso del film. 
Nella casa di Howl per accedere alla guerra si deve passare dalla porta d’ingresso che conduce a quattro posti differenti. Quindi la guerra è un mondo a sé. 
Howl prima di iniziare a combattere si trasforma e prende le sembianze di un uccello. Non solo cambia aspetto, ma anche il modo di comportarsi: è più misterioso, scontroso e più incline ad isolarsi. Per lui, inoltre, è sempre più difficile ritrasformarsi in umano. Nonostante ciò, continua a lottare per porre fine a questa logorante guerra perché finalmente ha trovato un motivo per combattere: Sophie. 

Il finale poi! Ci viene mostrato il nuovo castello più accogliente e adatto ad accogliere la nuova famiglia poco convenzionale; ci viene mostrato l'amore inevitabile ed estremamente dolce tra Sophie e Howl, che è davvero una ciliegina sulla torta per una inguaribile romantica come me. 

Quest’opera sicuramente non è solo una storia di fantasia, creata per intrattenere, ma trasmette valori come l'importanza dell’amicizia e soprattutto dell’amore. Proprio grazie a questi valori i protagonisti riescono a superare le proprie paure ed essere felici. Ciò non è mai scontato, perché in momenti estremamente difficili come può essere una guerra, o nel nostro caso una pandemia e più in generale situazioni problematiche, l’amore e l’affetto delle persone care sono l’unica cosa che può salvarci.

Flavia

3 giugno 2020


Il castello "volante" di Howl



2 commenti:

  1. Ciao Flavia. Grazie per questo affettuoso e "sentito" omaggio ad una delle opere più belle che ho avuto la fortuna di incontrare. Ti confesso che anche io ho una predilezione per il Castello Errante, soprattutto per le atmosfere e gli ambienti, che tu hai ricordato. Un saluto ed un sorriso.

    RispondiElimina
  2. Grazie per il commento! Lo giro a Flavia. 😁 Ne sarà felice!😊💖

    RispondiElimina

Adesso, di Mariangela Gualtieri

 Adesso è forse il tempo della cura. Dell’aver cura di noi, di dire noi. Un molto largo pronome in cui tenere insieme i vivi, tutti: quelli ...