Buongiorno prof!
Prima di tutto devo ringraziarla
tantissimo, perché sono anni che mi riprometto di guardare i film dello Studio
Ghibli, essendo appassionata di tutto ciò che riguarda il Giappone e in
particolare dello stile di disegno giapponese (e ovviamente di manga e anime),
ma puntualmente rimandavo, avendo molte altre cose da fare, o comunque dicendomi
che l’avrei fatto in un secondo momento.
Il fatto che lei lo abbia proposto come
“compito” ha fatto in modo che io non rimandassi più!
Ho guardato in queste settimane otto film
(anche se ho intenzione di continuare e di vederli tutti):
La città incantata, Il mio vicino Totoro,
Il castello errante di Howl, Principessa Mononoke, Kiki, consegne a domicilio,
I sospiri del mio cuore, Laputa, il castello nel cielo e Arrietty.
Se Kiki, consegne a domicilio e Arrietty
non mi hanno entusiasmato particolarmente (cioè ovviamente sono carini, ma non
mi hanno colpito), il mio film preferito, quello che mi ha emozionato di più, è
Il castello errante di Howl, subito seguito da La città incantata.
La storia della nonnina Sophie, del suo
incontro con il mago Howl, mi ha fatto emozionare tantissimo, soprattutto
perché mi sono rispecchiata molto in lei, nel modo di fare, per come si sente:
è una ragazza comune, che non spicca né per bellezza né per intelligenza,
umile, lavoratrice, razionale, serena e tranquilla, ma allo stesso tempo
piuttosto infelice, non sentendosi abbastanza per il mondo che la circonda.
L’incontro con Howl le sconvolge la vita,
e, oltre al crearsi una nuova vera famiglia (e andare ad abitare in un
castello, a mio parere, meraviglioso, diverso da quello di una classica
“principessa”), viene a contatto con la magia e con la guerra, con un mondo
governato dal desiderio di potere, e pieno di pericoli.
Howl, infatti, essendo un mago molto
potente, non può, e non riesce, a sottrarsi alla partecipazione alla guerra. Ho
amato la scena in cui Howl chiede a Sophie di andare al suo posto dalla maga
Suliman per riferirle che lui non combatterà più: pur facendomi sorridere
sul momento, per la drammaticità un po’ esagerata del mago, è in realtà
un’ammissione della sua paura, che riprende la realtà storica della guerra,
infatti non era raro che i soldati, pur di evitare di andare al fronte, si fingessero
malati.
Altra scena drammatica è quando Howl
lascia Sophie dicendole che lo fa per proteggerla, perché lei gli dà coraggio,
o meglio, lui riesce a trovare il suo coraggio pur di proteggerla.
Come si sarà capito, ovviamente, un altro
grande motivo per cui ho molto apprezzato questo film è la dolce storia d’amore
fra i due protagonisti (sono follemente innamorata di Howl ☺, è bellissimo), il mio spirito romantico lo ha fatto salire nella mia personale
classifica di gradimento al primo posto.
A coronare la bellezza dell’opera, oltre a
quella dei disegni e della trama, c’è la musica: perfettamente integrata nelle
scene, che anzi non risulterebbero complete altrimenti, esprime i sentimenti,
le emozioni, e in un certo senso mi ha fatto sentire completamente partecipe
della storia, come se fossi immersa in un altro mondo, nel giardino incantato,
sospesa nel cielo o in una ridente cittadina di mare.
(p.s. questo si applica a tutti i film, le
musiche sono uno degli elementi più strabilianti delle opere di Miyazaki).
Ora sono curiosa di leggere il libro da
cui è tratto, e quindi vedere se si somigliano….
Lei lo ha letto?
Comunque la ringrazio ancora per avermi
fatto vedere questi capolavori!
E.
15 maggio 2020
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