martedì 9 giugno 2020

#diariodelgiorno 3 Parole speciali

Ci sono parole speciali, quando le trovi le riconosci.
Ricordo con tenerezza le parole che mia sorella amava da piccola: patchouli, tracagnotto...
Poi ci sono quelle che portano mondi con sé, e storie legate alla tua vita, alle tue passioni, ai profumi che non hai dimenticato, alle città in cui hai vissuto, ai libri nei quali hai preso dimora per un po' di tempo.
Una di queste è zagara.

Zagara, da Una parola al giorno



"Un mese dopo il ragazzo e la cagna galoppavano per le vie di Gerusalemme, sconosciuti l'uno all'altro ma legati da una corda, come se non volessero ammettere di essere davvero insieme eppure cominciassero a imparare, come per caso, piccole cose l'uno dell'altro: il modo di drizzare le orecchie nei momenti di eccitazione, il tonfo delle scarpe sul selciato (...).
Un cortile ampio.
Ricoperto di candida ghiaia.
Filari di alberi da frutto.
Un edificio in pietra rotondo, imponente e massiccio."
David Grossman, Qualcuno con cui correre

"Rabbi Chiyà iniziò a dire: "Tu ti ammanti di luce, come se fosse un drappo, stendi i cieli come una cortina" (Sal 104,2). La spiegazione è questo verso è la seguente: quando il Santo, che benedetto egli sia, creò il mondo, si ammantò della loro luce primitiva e con essa creò il cielo".
Zohar. Il libro dello splendore, a cura di Elio e Ariel Toaff
(La nota alla frase spiega: "Nello schema delle sephirot, la "luce primitiva" corrisponde a chesed, l'amore, mentre il cielo corrisponde alla sfera della gloria, tipheret, o della pietà, rachamim". Al di là della complessa simbologia mistica, le parole cui il testo rimanda esprimono un concetto chiave molto semplice: tutto è opera di amore.)

Nel film Yentl è un momento bellissimo quello in cui la protagonista recita il versetto Sono rivestita di luce come di un drappo.

E qui per ora finisce la catena dei pensieri da zagara.

Fotogramma da Yentl





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